Utilità del computer subacqueo tecnico

Computer subacqueo nelle immersioni tecniche

Fin dai primi corsi subacquei, l’istruttore consiglia di acquistare un computer subacqueo che trasforma l’immersione in un’attività molto più sicura e godibile. Le diverse agenzie didattiche stanno sempre più abbandonando l’insegnamento delle tabelle per la pianificazione dell’immersione che, comunque, vengono abbandonate completamente una volta terminato il corso iniziale con l’acquisto del computer. Oltre a darci il tempo d’immersione e di rimanenza all’interno della curva di sicurezza e la profondità, importante è anche l’indicatore della velocità di risalita. Il computer memorizza i dati dell’immersione e ci permette di compilare il nostro logbook con tranquillità anche dopo aver terminato l’immersione.

Questo strumento ha realmente rivoluzionato la subacquea e i modelli più avanzati permettono di sfruttare al massimo i tempi di fondo con le miscele nitrox, di calcolare la decompressione usando miscele con elio e di impostare livelli di conservatorismo personalizzabili.
Come mai ultimamente questo strumento viene rifiutato da una parte di subacquei tecnici? Com’è possibile che dopo 30 anni di sviluppo tecnologico, nelle immersioni tecniche che richiedono una concentrazione, un’attenta gestione dei rischi e del task-loading, ci siano subacquei che li considerano negativi?

Nascita dei sistemi di decompressione mnemonica.

Negli anni ‘80 un gruppo di subacquei tecnici inziò ad esplorare le grotte della Florida, Messico e Centro America. Erano i pionieri di immersioni che uscivano da tutte le regole fino al momento stabilite e, come veri esploratori, si trovavano ad affrontare problemi logistici, tecnici e decompressivi completamente nuovi. Spesso l’attrezzatura veniva trasportata per lunghi tratti all’interno dell’umida giungla centro americana e le cavità che venivano esplorate si trovavano lontane da qualsiasi appoggio logistico.

Fra le strategie usate per ottimizzare i gas respiratori e le strumentazioni per la miscelazioni si decise di usare una serie di gas standard.

Risulta semplice creare una miscela con un contenuto di ossigeno di 21% e di 35% di elio (trimix 21/35) riempiendo la bombola con 70 bar di elio puro e finendo di riempirla con EAN32.

Facendo la stessa cosa con 90 bar di elio e riempiendo con EAN32 otterremo una miscela 18/45. In questo modo non ho bisogno di avere un miscelatore particolarmente complicato o esperienza come gas blender e sono certo che la miscela sarà esattamente quella.

Oltre a questi gas di fondo servivano delle miscele per la decompressione e si optò per EAN50 da respirare dai 21 metri e ossigeno puro da respirare dai 6 metri. Tutti i subacquei usavano quindi gli stessi gas, le bombole potevano essere marchiate in modo permanente e chiaro e scambiate fra i membri del team incrementando notevolmente la sicurezza. I gas sembravano anche particolarmente indicati per la decompressione.


La conseguenza ovvia se si usano sempre gli stessi gas, è che esiste un rapporto fisso fra il tempo di fondo e il tempo di decompressione. Per esempio se uso un Tmx 21/35 e vado a 45m e come gas decompressivo uso o il EAN50 o l’ossigeno puro, il tempo di fondo corrisponde al tempo di decompressione. Se dovessi andare a 60m con la miscela standard adeguata (Tmx18/45), il tempo di decompressione con EAN50 e ossigeno sarà il doppio del tempo di fondo. A profondità non “standard” (perciò non 45m o 60m..) con un semplice fattore correttivo posso calcolare la decompressione corretta.


Come abbiamo visto non è difficile calcolare la decompressione, l’uso dei gas standard è una bella comodità e sotto tanti aspetti aumenta la sicurezza. Sempre per motivi logistici, non si potevano trasportare le attrezzature personali di tutti. Per questa ragione venne standardizzata anche la configurazione dell’attrezzatura così che tutti potessero farne uso quando veniva il proprio turno ed era sempre uguale. Fu applicato il concetto della minimizzazione e del “non portarti ciò che non ti serve” ed ancora oggi la conosciamo come configurazione Hogartiana.


L’utilizzo del sistema di “ratio deco” e della configurazione Hogartiana fu successivamente sdoganata e fatta propria da alcune didattiche di subacquea tecnica che ne fecero un metodo per affrontare le immersioni con decompressione eliminando la necessità del computer subacqueo usando solamente un profondimetro-timer. Oltre a ciò crearono una sequenza di skills che divennero la base futura per tutti i subacquei tecnici e che ancora oggi sono presenti nella maggior parte dei corsi Tech delle varie agenzie didattiche.

Computer tecnico

Oggi abbiamo sul mercato diversi computer tecnici molto validi che permettono l’uso in modalità profondimetro/timer, freediving, immersione ricreativa, tecnica e circuito chiuso. Nelle modalità per immersione tecnica e circuito chiuso, si possono inserire le diverse miscele che porteremo sott’acqua e avremo la possibilità di cambiare il gas sul computer nelle tappe di decompressione permettendo all’algoritmo di adattare i tempi d’immersione.

I nuovi computer tecnici permettono l’inserimento di miscele a base di elio, di scegliere il tipo di algoritmo decompressivo, di regolare il livello di conservatorismo e danno molti dati alternativi in tempo reale come CNS, OTU, grafici di saturazione dei tessuti, etc. Quelli più evoluti, di creare un gas non presente nella lista inserita e attivarlo nel caso si debba respirarne uno diverso offerto dal compagno.

Si può anche usare come pianificatore e permette di calcolare il profilo dell’immersione e le quantità dei singoli gas necessari per compiere l’immersione programmata. Ciò non toglie che ci siano due scuole di pensiero diverse riguardo all’utilizzo del computer subacqueo nelle immersioni tecniche: analizziamo quali sono.

Computer tecnico contrari vs favorevoli

Chi è contrario all’ uso del computer tecnico nelle immersioni sostiene che:

  • Il subacqueo non deve affidarsi al computer tecnico perché potrebbe non rimanere fedele al piano d’immersione precedentemente elaborato al PC con un software decompressivo
  • I computer si possono rompere e non possono essere considerati completamente affidabilli
  • Le diverse impostazioni di conservatorismo e i profili che non rispetterebbero più il piano d’immersione porterebbe il team a sviluppare la decompressione a livelli diversi eliminando le potenzialità del team d’immersione
  • I computer si possono rompere e non possono essere considerati completamente affidabilli
  • Le diverse impostazioni di conservatorismo e i profili che non rispetterebbero più il piano d’immersione porterebbe il team a sviluppare la decompressione a livelli diversi eliminando le potenzialità del team d’immersione

Per contro, i favorevoli ribattono che:

  • Le procedure di calcolo mnemonico risultano difficili in caso di emergenza
  • La ratio deco è basata su un sistema decompressivo con algoritmo VPM ultimamente messo in discussione dalla comunità scientifica
  • La ratio deco funziona quando c’è uno stacco dal fondo ed una diretta risalita verticale verso la superficie senza che sia possibile una risalita in parete multilivello. Questo la rende preferibile solamente in alcune immersioni (relitti e immersioni quadre..)
  • La conoscenza e la comprensione della teoria e della pratica delle immersioni con decompressione non dipende dalla presenza del computer, ma dal subacqueo.
  • Il computer permette una diversa regolazione dei fattori di conservatorismo in modo che meglio si adattino alle necessità individuali, ma che separano il team in modo relativo.
  • La tecnologia attuale rende il computer tecnico affidabile e, comunque, gli standards richiedono sempre l’uso di un doppio computer.
  • In caso di emergenza, con il computer posso avere sott’occhio tutta una serie di dati che aumentano la mia flessibilità e capacità di reagire in modo corretto.
  • Si può scegliere il tipo di algoritmo decompressivo

COMPUTER TECNICO

Io sono un utilizzatore di computer perché la maggior parte delle mie immersioni vengono fatte usando rebreathers o un SCR Mares Horizon che per funzionare, necessitano di un computer “controller” (Vedi SCR Mares Horizon) I CCR come quello che uso io, sono macchine zeppe di elettronica e non posso che fidarmi dei computer, altrimenti non avrei scelto di usare un rebreather elettronico.



Detto ciò, voglio descrivere una serie di motivi che possono rendere il suo uso interessante senza comunque criticare il sistema di “ratio deco” che oggi si può applicare anche alle immersioni con rebreather e che ho studiato e spesso usato.

SCR Mares Horizon dotato di computer tecnico

Le diverse scuole di pensiero si scontrano con veemenza quasi polarizzando la platea degli istruttori e dei divers dimenticando che siamo tutti amanti del mare e della natura. Un computer può essere usato in modalità ”profondimetro/timer” usando i dati aggiuntivi che offre oppure come backup delle tabelle pianificate. La descrizione che segue non è quindi una presa di posizione, ma solo una breve descrizione su come un computer, se scelto, possa aiutare in un’immersione tecnica oltre le classiche funzioni multigas.

computer tecnico con sonda gas

Nonostante l’uso dei computer tecnici faciliti in un certo senso l’immersione, ciò non esclude il fatto che debba essere pianificata minuziosamente al computer con un DPS o software decompressivo per ricavarne almeno i seguenti dati:

  • Tempo totale d’immersione (run time totale)
  • Profondità – tempo di fondo
  • Tempo totale di decompressione (run time – tempo di fondo)
  • Quantità minima dei gas necessari per portare a termine il piano d’immersione
  • Densità dei gas alle rispettive MOD
  • CNS
  • OTU

Ovviamente questa pianificazione prevede “un profilo quadro” o multilivello, che viene riportato sul wetnotes: a differenza di un tempo, questo è il piano di backup. Il tempo di fondo viene rispettato, ma per la risalita ci si può affidare al computer. Vedremo come si può ritornare sulla pianificazione del wetnotes di backup in caso di necessità, rispettando alcuni parametri. Per approfondire la fisiologia della decompressione e molto più clicca qui: Teoria Subacquea

Come usare il massimo TTS

Abbiamo pianificato un’immersione con software decompressivo nel quale (importante) ho inserito i miei parametri personali: livello di sicurezza (per i Gradient Factors puoi fare riferimento a questa semplice guida ), il consumo in superficie, i diversi gas che utilizzerò e che tipo di algoritmo decompressivo voglio usare. Importante è spendere un pò di tempo (10 min) per fare una prova personale del proprio SAC nuotando alla stessa quota con tutta l’attrezzatura e prendendo nota del consumo. Il SAC sarà dato da:

SAC= (Bar consumati x Vol bombola)/(durata prova x Bar assoluti prova)

Inserisco nel programma il mio consumo in superficie SAC moltiplicato già per 1,5 cosi che il dato sulla quantità di litri necessari dei vari gas comprendono già la “regola dei terzi”. Trovo cosi il ”minimum gas” e cioè la quantità minima di gas di cui ho bisogno per portare a termine il piano decompressivo e stabilisco facilmente quanto tempo massimo posso stare ad una determinata profondità.


A questo punto conosco il TTS massimo (tempo alla superficie ) che posso leggere sul fondo affinché i miei gas decompressivi bastino, considerando anche la regola dei terzi. In alcuni computers esiste la funzione @+5 che indica quanto sarà il mio TTS fra 5 minuti se resto a quella profondità: posso iniziare la risalita con un buon margine di sicurezza, senza raggiungere il TTS massimo oppure usarlo come indicazione per raggiungere il punto di risalita.

L’uso di questa strategia permette profili diversi da quello pianificato: fino a che non raggiungo il TTS massimo sono in sicurezza senza dover seguire una “pianificazione a livelli” o “quadra” come quella pianificata sul piano di backup. Il valore TTS è flessibile e se vedo che mi mancano ancora 5 minuti per raggiungere la cima dell’ancora, posso risalire un po’ per rallentare l’incremento del TTS mantenendomi in sicurezza.

Se il mio computer ha la funzione @+5 (non fondamentale) posso risalire fino a che questa indicazione coincida o non ecceda il TTS massimo, per esempio. Posso decidere di muovermi molto più liberamente sul fondo rispettando approssimativamente le profondità/tempi e il TTS massimo che ho calcolato e memorizzato. In ogni momento, in caso di necessità, posso ritornare a seguire il piano di backup del mio wetnotes e la scorta di gas sarà sempre sufficiente.

TTS Massimo per CCR

L’uso del TTS massimo è particolarmente indicato per le immersioni in CCR dove bisogna calcolare il volume di gas di Bail-out nel caso il rebreather dovesse diventare inutilizzabile. Come procedura standard si considera sempre che il rebreather si rompa nell’ultimo minuto di fondo con la peggiore condizione di decompressione. Pianificando con il software sul PC inserisco la profondità, il tempo di fondo e il set di gas di bailout che mi porterò in immersione.

La procedura è un po’ diversa: gioco con i tempi di fondo fino a trovare il tempo massimo che posso fare con i gas di bailout in caso di rottura all’ultimo minuto. Ora ritorno alla pianificazione principale considerando che il rebreather non abbia nessun problema, senza variare tempo massimo e profondità. Il TTS massimo sarà:

Max TTS = Run Time finale (tempo totale d’immersione) – Tempo di fondo

Devo ricordare solamente questo dato, eseguire l’immersione facendo qualsiasi profilo a patto di non superare il mio TTS massimo perché i gas mi bastino. Se decido di risalire a @+5 avrò più sicurezza perché ogni piano considera che la risalita diretta verso la superficie in emergenza, cosa non sempre possibile. Se desidero scendere più fondo del pianificato dovrò considerare densità dei gas, MOD, e CNS —> (Vedi Rischi della CO2Questo sistema mi permette molta più flessibilità.

Impostazioni di sicurezza del computer tecnico

In un computer tecnico ci sono molte altre indicazioni che possono essere interessanti per svolgere l’immersione: la velocità di risalita, una bussola precisa non influenzata dall’inclinazione, la PPO2 dei gas che sto respirando, a che ora uscirò dall’acqua se in quel momento dovessi iniziare la risalita, etc Posso capire quando il mio corpo non assorbe più gas inerte in fase di risalita: se il dato @+5 è inferiore a quello del TTS attuale. Interessante è la possibilità di diminuire il grado di sicurezza minimizzando la decompressione. Per esempio posso cambiare il Gradient Factor Alto in caso mi si sia allagata la muta, o abbia freddo o per qualsiasi altra necessità che renda la permanenza sott’acqua pericolosa.



Senza entrare nel menu delle impostazioni per modificare il parametro, in alcuni computer si può leggere direttamente il GFS (Gradient Factor in Superficie) che ci indica con quale Gradient Factor Alto esco se dovessi andare in superficie in quel momento. Se superiore a 100% si oltrepassano i Valori M di sovrasaturazione massima dei tessuti e si rischia seriamente la Patologia Da Decompressione. Sotto questo limite massimo si crea una zona di sicurezza che incrementa sempre più. Se ho impostato i Gradient Factors 20/70 in decompressione posso decidere di sacrificare un po’ di sicurezza uscendo quando l’indicazione GFS è 93% come nella foto sopra.

cambio dei Gradient Factors in un computer tecnico

Funzione Ceil


Interessante è anche il CEIL. La decompressione viene divisa in tappe per comodità, ma in realtà si evolve in modo graduale verso l’alto. Il CEIL (tetto massimo) è la quota massima che si può raggiungere in sicurezza. Se durante una fase di decompressione a 6 mt la zona si affolla di subacquei, posso decidere di spostarmi un po’ più in alto rispettando il mio CEIL.

Conclusioni

L’uso di un computer tecnico è una scelta personale e qualsiasi essa sia, va rispettata: quando c’è in gioco la propria sicurezza nessuno può decidere al posto mio. Nel caso si decida di effettuare questa spesa è importante saper scegliere quello più utile alle proprie esigenze, e imparare ad usarlo bene. Questo significa saper utilizzare tutte le funzioni e i dati che ci offre e capirne il significato a fondo così da poterlo sfruttare in modo avanzato e consapevole.

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