Subacquea tecnica: come insegnarla

Mentre attendevo il tempo necessario all’arrivo del mio Istruttore TXR Normoxic mi sono ritrovato a scrivere una serie di veloci consigli per insegnare un buon corso di subacquea tecnica che può essere utile agli Istruttori e Trainers che si cimentano in quest’area. Ovviamente sono solamente consigli e punti di vista personali.

 Ricetta per un buon corso di subacquea tecnica:

Teoria di un corso di subacquea tecnica

Il concetto secondo il quale si può dare il kit allo studente senza preoccuparsi più della parte teorica è applicabile in parte con i corsi ricreativi ma NON con i corsi tecnici. Questo è dovuto al fatto che molti concetti sono complicati e che, soprattutto, il carico di bagaglio di esperienze dell’Istruttore diventa di vitale importanza.

Potete dare dei suggerimenti ai vostri allievi seguendo questi 10 consigli 

Innanzitutto serve sottolineare bene che è necessario un cambio di mentalità radicale nel subacqueo, che fino ad ora ha dovuto controllare solamente poche cose sott’acqua e che non ha mai pianificato un’immersione considerando emergenze, quantità di gas necessarie, margini di sicurezza.
Questo cambio di mentalità è necessario per comprendere che NON CI SONO SCORCIATOIE e che tutto, dal primo giorno di corso, va preso molto seriamente senza che sia ammissibile un qualsiasi atteggiamento di pigrizia mentale in tutte le fasi delle immersioni e della loro preparazione.

È importante costruire una solida base per le immersioni tecniche

Va anche chiarito all’allievo che, da questo momento, sarà necessario per lui cercare informazioni su internet, aggiornarsi continuamente, leggere tutto ciò che è disponibile sull’argomento, anche di altre didattiche, e approfondire quanto più possibile. Tutto, da ora in poi, dovrà essere approfondito nei minimi dettagli e dovrà superare il livello di insegnamento dell’Istruttore durante il corso. Non è ammissibile che esista anche solo un concetto, una formula, uno skill che non sia assolutamente chiaro e, a differenza di prima, la sfida sarà quella di ricercare volutamente e con costanza quali sono le zone d’ombra.

È importante che abbiano chiaro come lavorare su un programma desktop decompressivo che abbia lo stesso algoritmo che viene utilizzato dal loro eventuale computer multi-gas (nel caso in cui ne avessero uno).

Le lezioni di teoria sono workshop e invece di spiegare ciò che è già stato letto sul libro si devono porre domande, chiedere opinioni, si fanno calcolare profili, si chiede quali siano i gas migliori e si analizzano TUTTI i problemi che potrebbero succedere sott’acqua, trovando a tutto una soluzione. In questo modo gli studenti imparano a visualizzare l’immersione. Non è ammissibile che non si faccia un’analisi di TUTTO CIO’ che potrebbe andar male e, soprattutto, che non ci sia una soluzione pianificata. Anche questo comporta un certo cambio psicologico nella percezione e nella pianificazione dell’immersione.

Attrezzatura per la subacquea tecnica

La configurazione dell’attrezzatura per la subacquea tecnica è una parte importante del corso, giacché comporta un radicale cambio rispetto a quella ricreativa. E’ quindi parte degli standards d’insegnamento del corso fare una sessione di workshop specifica sulla configurazione, regolando l’attrezzatura in modo adeguato.

Ecco una lettura interessante per regolare correttamente il backplate

Oltre a sistemare la piastra in modo corretto bisogna spiegare che la tendenza va verso il minimalismo, fermo restando che ogni parte che supporta la vita dev’essere ridondante.

Dovete spiegare tutti i perchè della configurazione, perchè i d-ring sono in quella posizione, perchè i coltelli sono posizionati così, perchè la chiusura è fatta in quel modo, etc.

Una buona attrezzatura per subacquea tecnica è un mix fra minimalismo e sicurezza


Da oggi, come detto, dai futuri subacquei si pretende che diano sempre una spiegazione chiara di ciò che fanno ed è quello che dovrete fare anche voi come Istruttori.

In particolare:
le pinne e la maschera non possono avere cinghioli di gomma
la muta stagna dovrebbe essere in trilaminato
la muta stagna nella subacquea tecnica è in sostanza un obbligo, dovuto al fatto che non si può avvertire freddo in immersione. Ricorda che alla quota decompressiva non sempre avrai più caldo!

Occorre avere almeno:
due dispositivi profondimetro/timer e wetnotes
due palloni e una reel + spool
due maschere senza cinghioli di gomma
due coltelli raggiungibili con entrambe le mani
una torcia + torcia di scorta (che possono essere acquistate più tardi)

Bisogna procurarsi:
degli anelli di camera d’aria per fissare bene la frusta del gav al corrugato
del Bunghee o corda elastica per fissare la rubinetteria del bombolino della stagna e per fissare il corrugato al d-ring

È bene sputare anche nella maschera di riserva (se dovesse servire durante un’emergenza è bene che non sia appannata!)

Acqua confinata di subacquea tecnica

L’acqua confinata è una vera e propria palestra per la costruzione di:

-Assetto e posizione di trim
-Movimenti psicomotori (skills)

Se gli allievi non hanno acquisito l’assetto e la giusta posizione di trim non saranno in grado di concentrarsi adeguatamente sugli skills. L’assetto nella subacquea tecnica deve diventare una padronanza naturale, mantenibile per una durata di tempo molto superiore a quanto sono abituati e senza guardare il computer/profondimetro, ma prendendo punti di riferimento esterni (scaletta della piscine, posizione del fondo, sospensione in acqua libera, pressione sui timpani, etc.)

Il trim invece si raggiunge con calma, dato che la posizione è assolutamente innaturale per un normale subacqueo ricreativo. Ci vorrà tempo. La testa deve sempre essere alzata in avanti altrimenti si cadrà di testa, i glutei tesi e la schiena inarcata. Le pinne orizzontali e parallele al fondo in modo che offrano resistenza all’eventuale rotazione. Le braccia tese in avanti per controbilanciare l’affondamento delle gambe e allungate più o meno per compensarlo nel modo corretto.

il lavoro nelle acque confinate di un corso di subacquea tecnica non è mai sufficiente!

Se un allievo assume una posizione con un’inclinazione della testa verso l’alto non è detto che abbia la parte bassa delle bombole più pesante! Può essere anche che stia in questa posizione per compensare la caduta della testa. Chiedigli di tenere la testa sempre iper estesa e le ginocchia il più possibile parallele al fondo.

Un buon suggerimento è quello di portare dei piombi con un cordino e un moschettone doppia luce in modo che siano applicabili ai diversi d-ring per bilanciare correttamente il peso. Si fa assumere all’allievo una posizione in perfetto trim mentre afferra la scaletta della piscina o la mano dell’istruttore e gli si chiede a questo punto di mollare la presa: se la posizione del corpo è corretta (come sopra descritta) si capirà se aggiungere pesi nella parte bassa (più probabile) o in quella alta.

Oltre a “V-weights” che sono estremamente comodi, soprattutto se la loro posizione è regolabile (i migliori sono di un kilo l’uno e fissati ad una barra con diversi buchi che permette una regolazione raffinata della loro distribuzione), anche lo spostamento dei fascioni della bombola influenza notevolmente la disposizione dei pesi. Attenzione però a non abbassare troppo il bibombola, pena l’incapacità di raggiungere le valvole.

Come anticipato, la posizione di trim non è naturale e richiede un po’ di tempo. Può verosimilmente capitare che l’allievo abbia mal di schiena dopo le prime sessioni di acqua confinata: è segno che sta muovendosi nella giusta direzione. Ricordagli che il trim si raggiunge con una combinazione di:
 giusta posizione del corpo
– giusta distribuzione dei pesi

È anche importante che la piastra sia regolata in modo corretto (vedi articolo su come regolare la piastra)

Una volta raggiunto l’assetto ed il trim inizia a farli stare 5 min a 3mt, 5min a 2mt, 5 min a 4mt etc.. gli allievi devono abituarsi a starci per tanto tempo, come quando staranno in decompressione. Insegna loro anche ad essere più precisi possibile e a non muovere più le pinne.

Il Trim e l’assetto nella subacquea tecnica sono abilità di base

Dopo aver raggiunto questo livello tecnico si può iniziare a lavorare sugli skills, insegnando loro le pinneggiate, le rotazioni e la rana all’indietro. Per insegnare la rana all’indietro si può fare un esercizio in superficie galleggiando di pancia senza attrezzatura, con la tavoletta o meno (con la stagna non serve) e farli pinneggiare indietro senza pinne. Puoi farli gareggiare fra loro. Piano piano riusciranno ad ottenere il risultato.

A questo punto si possono introdurre gli skills che dovranno esser fatti senza più muovere le pinne e con un ragionevole controllo dell’assetto e del trim.

Anche in questo caso tutti gli skills sono fatti in un certo modo perchè c’è una ragione: CHIARISCILA !

È importante che si facciano nel modo più realistico possibile e che si faccia capire bene il valore dei diversi skills.

Lo skill è soddisfacente quando lo studente è in grado di svolgerlo senza perdere quota e mantenendo la posizione di trim senza pinneggiare, se non al minimo. Bisogna far loro capire che questi skills saranno abilità che dovranno mettere in pratica nella vita reale, mantenendo la quota, e che ogni discostamento da essa potrebbe comportare MDD.

Ricorda che la parte delle acque confinate serve per costruire il trim, l’assetto e gli skills e che non ci si lavora mai abbastanza.

Acque libere di subacquea tecnica:

La grande differenza  fra un subacqueo ricreativo e un subacqueo tecnico è la consapevolezza situazionale. Un normale subacqueo non è abituato a svolgere compiti di alcun tipo sott’acqua, se non a controllare la profondità e la pressione della bombola, mentre per lo svolgimento delle immersioni tecniche ci si sottopone a un “task loading” notevole.
Questa è una delle chiavi dell’insegnamento: dobbiamo abituare gli studenti ad aumentare gradualmente i compiti e le attenzioni che devono avere in immersione.

Il subacqueo dovrà:

ogni 5 min scrivere sul wet note tempo di fondo e pressione
ogni 4 min chiedere al compagno se tutto è ok
indicare 5 min prima della risalita dal fondo che mancano 5 min
stessa procedura a 3 min
nuova indicazione al momento di stacco con indicazione della successiva tappa (profondità)

La parte di acque libere di un corso di subacquea tecnica è fondamentale per sviluppare consapevolezza situazionale

È fondamentale guardare il compagno non solamente dandogli un ok, ma sempre in modo critico, cercando di notare se la sua respirazione è regolare, se risponde ai segnali, se ha parte dell’attrezzatura messa male, se perde aria o miscela da qualche parte.

I compiti vanno inseriti gradualmente, ma in modo continuativo per abituarli che nelle immersioni tecniche in ogni minuto bisogna essere in un punto preciso.

Quando entri in acqua, prima che si scenda, prendi uno alla volta gli studenti e controlla che tutti i moschettoni siano a posto e le stages collocate in modo corretto. Controlla anche che la torcia sia accesa (va accesa in barca prima di entrare in acqua) e tutto sia in ordine.

Prima di entrare in acqua, SEMPRE, anche in acqua confinata, gli studenti devono fare un pre-dive check partendo dall’alto e procedendo verso il basso, assicurandosi che tutto sia ok.
Il cappuccio è pronto? Valvole, erogatori, computer, gas computer, ok? L’ago del manometro si muove mentre respiro? Coltelli, cinghiaggi, wet notes? Spool? Reel? Ho due palloni? Maschera di backup? Pinne? Prova respiro da tutti gli erogatori in negativo, etc.
Uno studente chiede ad alta voce e il compagno risponde, confermando o meno.

Tutte le immersioni di subacquea tecnica iniziano con S-drill che comprende: valvole, perdite erogatori stages, apertura e messa in pressione stages, dispiegamento frusta lunga e bubble check. Per risparmiare tempo di fondo il check valvole, frusta lunga e stages possono essere fatti in superficie in modo che a 5 mt si faccia solo il bubble check.

Se non si dispone del canister della torcia l’eccesso di frusta lunga può essere riposta sotto la fettuccia ventrale della chiusura.

Se si scende lungo una cima bisogna sempre fare il controllo valvole sul fondo, perché si possono chiudere a causa dello sfregamento.

Prima di lasciare il fondo ci si prepara per la prima tappa di deco, aprendo la stage, controllando la pressione o preparando la reel con il pallone: a questo serve il segnale dei tre minuti.

Gli studenti devono essere in grado di lavorare in team e ogni volta si incarica un capo. Egli dovrà sovraintendere a tutte le operazioni, sarà responsabile per il piano d’immersione e della registrazione dei gas sul registro dei gas e verificherà che tutta l’attrezzatura sia disponibile. Sott’acqua stabilirà quando salire, a che quota spostarsi e indicherà a tutti come progredire nel piano decompressivo ed, eventualmente, sparerà il pallone da 21 mt.

Bisogna rendere gli studenti completamente indipendenti in tutte le fasi di pianificazione dell’immersione con il deco software, CNS, OTU, scorta gas, gas di fondo etc.

Per la pianificazione di un’immersione tecnica serve un software decompressivo, meglio se disponibile con più algoritmi.

È molto importante stabilire sempre i segnali che, inequivocabilmente, devono essere compresi da tutti.

Tutte le immersioni di subacquea tecnica, anche a bassa quota, devono essere trattate come se fossero immersioni impegnative anche da parte dell’Istruttore, per costruire l’attitudine giusta per l’approccio alle immersioni tecniche.
Non eseguire mai il lancio del pallone come Istruttore in immersione in acqua libera: saresti impedito nel controllo dei tuoi studenti.

Come Istruttore fai il cambio gas sempre per ultimo: controlla prima i tuoi studenti e il tuo computer sarà più conservativo del loro.

La maggior parte di casi di Malattia da Decompressione è dovuto alla disidratazione: da oggi in poi dovranno controllare che il colore dell’urina sia giallo molto chiaro. Non basta bere prima dell’immersione: per essere bene idratati, ci vogliono giorni e il volume del sangue può aumentare addirittura di un litro grazie ad una buona idratazione. C’è anche da aggiungere che il 57% dei casi di MDD sono “immeritati” e dipendenti dalle condizioni fisiche del subacqueo. Per maggiori informazioni clicca qui per collegarti con i webinar del Dott. Longobardi.

Nella prima fase dopo l’immersione (almeno mezz’ora) i subacquei non devono fare alcuno sforzo! Nemmeno togliersi la muta! Solo bere. Non sollevare bombole o fare sforzi perché la tensione muscolare impedisce il drenaggio dal muscolo di parte del gas inerte.

Per la stessa ragione se si è attaccati a una cima durante la risalita e c’è corrente si deve cambiare mano ogni 5 minuti o usare una “John Line” (che può essere anche una spool).

Se c’è corrente la deco si fa con la cima in mano! Giocare a fare quelli bravi, senza toccare la cima, è possibile in situazioni senza corrente, perché in decompressione non bisogna assolutamente fare sforzi. Un lieve movimento di braccia e gambe, come una pinneggiata senza sforzi invece, facilita la fuoriuscita dei gas inerti a causa dell’irrorazione sanguigna.

Il peggiore sforzo che si può fare dopo un’immersione con decompressione è quello della contrazione muscolare.

Si tengono l’erogatore in bocca e la maschera sulla faccia fino alla barca. Qualche minuto in più di ossigeno in superficie serve, soprattutto se ci si sta sforzando per raggiungere l’imbarcazione.

Insegna ai tuoi studenti a raggruppare sempre la propria attrezzatura, dato che si tratta di molti pezzi e possono essere facilmente persi (o rubati).

Personalizza i tuoi moschettoni con un pezzo di scotch: spariscono che è un piacere!

Cerca di migliorare sempre il tuo trim, i tuoi skills e la fase dimostrativa. Immergiti con diversi professionisti.

Computer multigas

L’uso dei computer multigas nella subacquea tecnica può essere più o meno criticato, ma rimane una parte che dovrebbe essere spiegata in un corso tecnico. Chi si schiera contro asserisce che tutto il team debba avere lo stesso profilo decompressivo, cosa che con l’utilizzo del computer difficilmente può succedere. Per questa ragione viene utilizzato un sistema di Ratio deco che permette di calcolare mentalmente un profilo decompressivo. Il sistema si avvicina ad una strategia decompressiva tipica degli algoritmi VPM-B +2 e Bhulmann con Gradient Factors 30/85, è molto interessante e dovrebbe essere a conoscenza di tutti i subacquei tecnici perché aumenta la consapevolezza del piano decompressivo ed è un valido back-up. 

Se scelti, i computer subacquei per subacquea tecnica offrono grande flessibilità

Potete trovare interessante questo articolo che spiega in maniera semplice l’idea della Ratio Deco. Ovviamente la raccomandazione è di non usare il sistema se non adeguatamente addestrati.

Ottima lettura per l’Istruttore di subacquea tecnica è anche il testo di Powell (disponibile anche in italiano). Clicca qui 

Personalmente, immergendomi anche con sistemi CCR, uso i computer subacquei, almeno due, che danno infinita flessibilità nel malaugurato caso in cui debba cambiare il piano decompressivo sott’acqua. Sono anche molto utili per tenere sotto controllo la velocità di risalita, la PPO2, l’esposizione in tempo reale CNS, e possono creare una miscela ed attivarla sott’acqua in caso dovessi respirare un gas decompressivo diverso da quelli impostati.

Diversi sono i computer per subacquea tecnica sul mercato


Imposta i gradient factor di default (30/80 ) sul computer multi-gas, controlla che tutti gli studenti abbiano lo stesso, che i parametri generali e le unità di misura siano corrette e che corrispondano a quello impostato sul Planner software (di cui devono sapere tutte le funzioni).

Per capire meglio come funzionano i Gradient Factors clicca qui

Controlla che il computer sia impostato su “Open Circuit Tec” e non su “circuito chiuso” o su “impostazione per le immersioni ricreative”.

Controlla che sia acceso prima di entrare in acqua e che il livello di batterie sia sufficiente.

Attenzione ai computer che hanno batterie ricaricabili: esse cedono tutte di un colpo e devono essere cariche al massimo.

Controlla e fai controllare che i gas inseriti nel computer e quelli attivi siano solamente i gas che effettivamente si useranno.

Se devi consigliare un computer multi-gas considerane uno che abbia la possibilità di creare gas e di accenderli sott’acqua. Per pochi soldi o per lo stesso prezzo potrebbero avere la possibilità di funzionare anche con i CCR (non si sa mai!)

Considerazioni finali

Se hai qualsiasi dubbio non esitare a parlarne con i tuoi colleghi o con i trainer. NON ESISTE UNA DOMANDA STUPIDA SE NON QUELLA NON FATTA!

Quando sei sott’acqua in un corso di subacquea tecnica, stai sempre dietro ai tuoi studenti, in modo che a loro sembri di essere soli e si debbano gestire autonomamente. Tu potrai sempre controllarli senza mai perderli di vista.

Importante è servirsi di una GoPro o simili quando si lavora in acqua. Personalmente non faccio un corso senza averla perché  aiuta moltissimo nei corsi di subacquea tecnica, dove la postura è completamente diversa dalla solita e gli allievi fanno fatica a percepire correttamente la propria posizione.

Scrivi sul tuo wetnote!!! Scrivi ogni piccola correzione che devi riportare! È importante essere pignoli (se lo chiedi a loro lo devi essere anche tu!) Non pensare di poter ricordare di tutte le piccole migliorie che possono implementare la performance e ricorda che ogni correzione che non dai è un danno che fai! Conduci sempre debriefing dettagliati e sincerati che tutti abbiano capito il valore delle tue correzioni.

Usa il tuo wet note prendendo sempre appunti per i tuoi allievi!

Leggi ed informati in continuazione su internet. Se trovi qualsiasi articolo interessante per i tuoi studenti invialo loro. Puoi creare una cartella dropbox con loro e aggiungere tutti gli altri studenti futuri, dove tutti possono inserire articoli interessanti sulla subacquea tecnica.

Se vuoi capire come inserire i corsi tecnici all’interno del tuo diving center puoi cliccare qui

Una volta certificati, programma periodicamente immersioni di subacquea tecnica con i tuoi allievi. Sii sempre pronto ad apprendere osservando gli altri subacquei tecnici e chiedi loro il perché delle loro scelte, se differenti dalle tue. Insegna ai tuoi allievi che questo è l’atteggiamento giusto e che in quest’ ambiente tutti pensano di avere ragione e magari è vero. Non farti fregare dall’orgoglio e sii umile, cercando di imparare ovunque: questi consigli e attitudini ti possono tenere in vita!

Alla fine di ogni immersione e di ogni sessione di addestramento fatti un esame di coscienza e stabilisci se puoi migliorare qualcosa per ottimizzare il tuo insegnamento,

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