Nello svolgimento del lavoro come Istruttore subacqueo la capacità di spiegare e di far memorizzare le informazioni gioca un ruolo fondamentale. Ecco come possiamo massimizzare l’efficacia delle nostre spiegazioni con un paio di accorgimenti facili da implementare, che saranno di sicuro aiuto.
Nell’insegnamento didattico la capacità di esporre le informazioni nel modo corretto è una tecnica che si può facilmente imparare e che ci sarà utile per qualsiasi cosa dovremo spiegare nella nostra vita.
L’efficacia didattica dipende da due cose:
- il raggiungimento della comprensione dei concetti
- la loro memorizzazione, affinché vengano trattenuti il più a lungo possibile
L’ Istruttore subacqueo e la spiegazione dei concetti.
Per far capire concetti nuovi, due sono le regole fondamentali da seguire: essere concisi e chiari e conoscere alla perfezione l’argomento che si vuole spiegare.
E’ sempre difficile spiegare un concetto nuovo e spesso non è necessario fare tanta fatica. Usando delle sinergie ed esempi di vita comune è possibile far capire agli studenti un concetto, che hanno sempre conosciuto, ma che sarà presentato ora da un nuovo punto di vista.
Un esempio: parlando della compensazione degli spazi aerei possiamo dire che tutti l’abbiamo provata, almeno una volta, volando in aereo. Spesso i bambini più piccoli piangono quando la cabina viene pressurizzata: vi ricordate come le hostess cercano di tranquillizzarli? Offrendo loro delle caramelle che, succhiate, produrranno saliva che verrà deglutita. La deglutizione è infatti uno dei metodi per compensare gli spazi aerei anche durante la discesa in acqua e la useremo proprio come i bambini in aereo, ma abbinata ad altre tecniche.
Il trucco di un buon educatore è quindi quello di evitare la spiegazione di un concetto nuovo senza riferimenti al vissuto quotidiano, di cui tutti hanno esperienza.
Ruolo dell’Istruttore Subacqueo nella memorizzazione.
Le persone memorizzano secondo schemi diversi e, analizzandoli nel dettaglio, avremo la possibilità di faticare molto meno e di sincerarci che le informazioni fondamentali siano percepite e memorizzate.
Uno dei trucchi senz’altro più efficaci è quello di creare delle immagini collegate ai concetti, aumentando così la capacità di memorizzare le informazioni. Se leggessimo un libro senza figure, difficilmente ricorderemmo i concetti importanti; i romanzi che ci ricordiamo hanno creato in noi emozioni che non sono altro che immagini virtuali.
Queste immagini possono essere reali (facendo una presentazione con fotografie oppure utilizzando un manuale con immagini relative all’argomento) o virtuali, appunto. Per creare delle immagini virtuali basta semplicemente fare esempi di situazioni che tutti hanno vissuto. Più specifico e preciso è l’esempio, maggiore sarà la definizione di questa immagine virtuale, che aumenterà quindi la sua efficacia.
E’ importante ricordare che più l’immagine virtuale è specifica e piena di dettagli e più aiuterà la memorizzazione.
Se per esempio sto parlando di come si utilizza un GAV posso dire: “Vi ricordate ieri quando abbiamo fatto la prova in piscina? All’inizio eravate in superficie e galleggiavate, poi quando sono arrivato da voi ho sgonfiato il vostro GAV con questo comando e siete scesi lentamente sott’acqua.”
Riportando gli allievi a quella esperienza riusciremo a far rivivere il momento nei dettagli vissuti, ma che non erano stati considerati nel momento stesso nel quale avvenivano, e costruiremo in loro un’immagine indelebile virtuale che permetterà di ricordare le informazioni a lungo nel tempo. In questo caso, l’immagine viene potenziata dall’esperienza vissuta che ha coinvolto tutti i sensi e che, quindi, risulta con tutta la sua efficacia didattica. Se vuoi sapere di più su come condurre una lezione in acqua clicca qui
La ripetizione dei concetti.
Un altro strumento fondamentale è la ripetizione. Abbiamo già parlato di quanto questo sia importante nell’insegnamento delle abilità in acqua seguendo il concetto del ” confort attraverso la ripetizione”.
Analizziamo ora le tre fasi nelle quali suddividere un argomento da spiegare: l’Introduzione, il corpo e il sommario. Come dicono gli esperti didattici bisogna sempre “dire ciò che ci si appresta a dire, dirlo e ripetere ciò che si è detto”.
La parola chiave per costruire (offrire, produrre, scegli tu…) un’ottima lezione è: SPECIFICITA’.
Più sono specifici gli esempi, gli obiettivi, il valore, i benefici dei corsi di educazione continua, i consigli sull’acquisto dell’attrezzatura, e più nitide saranno le immagini virtuali che si formeranno nella mente dello studente. Ecco lo schema di valutazione della lezione accademica che puoi vedere in seguito:
La parola chiave per costruire (offrire, produrre, scegli tu…) un’ottima lezione è: SPECIFICITA’.
Più sono specifici gli esempi, gli obiettivi, il valore, i benefici dei corsi di educazione continua, i consigli sull’acquisto dell’attrezzatura, e più nitide saranno le immagini virtuali che si formeranno nella mente dello studente. Ecco lo schema di valutazione della lezione accademica che puoi vedere in seguito.
Istruttore subacqueo e preparazione della lezione.
L’ Introduzione deve contenere:
1) L’obiettivo della lezione, che altro non è che il fine della lezione. Dicendo: “Alla fine di questa lezione sarete in grado di… ” offriremo all’allievo la capacità di valutare se effettivamente ha capito tutto ciò che doveva capire.
2) Il valore. Le persone non sono disposte ad ascoltare o imparare qualcosa se non risulta chiaro, perché le informazioni sono di beneficio. Anche qui un valore specifico applicato alla subacquea sarà di grande aiuto soprattutto se introdotto con la frase: “Questo è importante perché …” (… domani nella nostra prima immersione del corso in acqua libera dovremo compensare durante la discesa, ad esempio).
3) I punti chiave. Per meglio affrontare un argomento e memorizzarlo bisogna dividerlo in micro-sessioni con un titolo ciascuna. I punti chiave possono essere inventati, presi dalla slide, dedotti dal sommario della guida istruttore, etc..
Corpo
Il corpo della lezione è la spiegazione vera e propria. È in questa fase che l’argomento viene sviscerato e approfondito. Due sono i compiti importanti per l’istruttore:
A – far capire l’argomento
B – fare in modo che venga memorizzato
Per raggiungere l’obiettivo al primo punto, come già detto, bisogna essere chiari e concisi e, se si riesce, utilizzare esempi e sinergie, magari comuni a tutti.
Per la pressione sui timpani si può fare l’esempio del volo aereo, per il funzionamento delle tabelle si può fare un paragone con una tessera telefonica, che ha un limite di tempo in relazione alla distanza tra noi e il nostro interlocutore. È sempre molto più semplice far capire alle persone che l’argomento è già noto, ma che non è mai stato visto da un nuovo punto di vista.
La memorizzazione è invece abbastanza semplice da ottenere attraverso la ripetizione dei concetti principali (domande di ripasso, esame finale, applicazioni pratiche). Dato che l’essere umano ha una memoria soprattutto visiva è meglio costruire delle immagini attraverso esempi di applicazione delle informazioni ogni volta che si spiega un concetto nuovo.
Un altro vantaggio da sfruttare è la consapevolezza degli studenti, che hanno una chiara idea di quando andranno ad applicare le informazioni apprese e la loro importanza.
È molto importante far capire quali sono le parti dell’attrezzatura da acquistare e dare i giusti consigli, suggerendo l’attrezzatura giusta per il livello del corso. Se per spiegare meglio l’argomento si parla di corsi di specializzazione o di ulteriore formazione avremo aperto un altro canale con il quale far capire meglio il concetto.
Le persone vogliono avere una guida per sviluppare la loro passione. Spesso l’Istruttore Subacqueo vede la parte relativa alla promozione dell’attrezzatura e dei corsi di formazione continua come un mero momento commerciale, ma ciò non è assolutamente vero e spiegherò perché invece sia fondamentale per la ritenzione delle informazioni.
L’educazione continua può far sognare, se fatta nel modo adeguato, ed è un potente mezzo per muovere l’immaginazione. Guarda, come esempio l’articolo su perché diventare professionista.
Spiegare usando un manichino con attrezzatura e spingere a comprarla, così come interessarsi a specifiche attività è assolutamente importante per un appassionato di subacquea. Il subacqueo con l’attrezzatura propria e una giusta formazione è un subacqueo sicuro, che si divertirà per lungo tempo.
Il lavoro in workshop è una tecnica veramente efficace, perché permette di interagire con la classe in una discussione non più mono-direzionale, ma dove tutti partecipano. L’Istruttore subacqueo in questo modo diventa un facilitatore che aiuta la comprensione dei concetti senza innalzarsi a cattedratico e sfrutta il fatto che gli allievi abbiano già letto le informazioni a casa, avendo a disposizione il manuale e i video del corso.
La parte di auto-studio degli allievi è importante per diverse ragioni, prima fra tutte la possibilità di scegliere il momento più adeguato per concentrarsi nello studio, è flessibile, permette all’Istruttore subacqueo un lavoro che si limita alla “rifinitura” degli argomenti, che viene fatta implementando esempi di vita reali e locali. Nessun testo può sostituire la presenza dell’Istruttore subacqueo, che trasforma le informazioni generali del manuale in specifiche applicazioni relative al luogo nel quale gli allievi faranno attività subacquea.
Un esempio: “Avete letto sul manuale che solitamente le immersioni si fanno usando una barca. In Italia spesso si usano i gommoni, che sono veloci e comodi, ma hanno poco spazio a bordo. Per questa ragione è importante imparare a tenere unita la propria attrezzatura e sistemarla in modo che non possa finire in acqua durante la navigazione”.
Alla fine del corpo si può verificare di aver fatto un buon lavoro facendo domande agli studenti sui punti chiave affrontati e, successivamente, far compilare le domande di ripasso.
Ora guardate quante ripetizioni avete fatto dell’argomento, collegandolo a concetti diversi:
– spiegazione concetto
– messa in relazione con applicazione pratica specifica
– messa in relazione con l’attrezzatura
– messa in relazione con i possibili corsi di educazione continuata
– elaborata tramite workshop
– domande alla classe sui punti chiave
– ripasso delle conoscenze
Abbiamo spiegato per ben 8 volte l’argomento, mettendolo in relazione a diverse applicazioni e creando immagini mentali che aiuteranno la catalogazione corretta nel cervello. Abbiamo aggiunto un ’TAG’ ad ogni argomento, come facciamo con i files del nostro computer, per facilitare una successiva ricerca.
Ora non resta che ritornare all’obiettivo già enunciato nell’introduzione e ripetere il valore (quanto più specifico possibile) e i punti chiave, ripetendo ancora tre volte l’argomento prima di consegnare i quizzes di ripasso o l’esame finale.
Lezioni multisensoriali
Percepiamo e immagazziniamo a seconda di quanti sensi sono coinvolti nell’insegnamento. Se dovessimo solamente leggere non saremmo in grado di memorizzare più del 10%. Per questa ragione è fondamentale utilizzare mezzi audiovisivi, pezzi di attrezzatura, poster dell’educazione continua e altri ausili didattici. Ma ricordatevi che essere SPECIFICI nei valori o nelle applicazioni pratiche è molto importante per far capire al meglio l’utilità delle informazioni apprese. Non vi accontentate mai di dire:”Questo è importante perché lo userete in futuro in ogni immersione”, ma piuttosto “Domani mattina quando scenderemo in acqua avremo bisogno di applicare QUESTA informazione IN QUEL momento”.
Il Sommario
Si tratta di riprendere ciò che abbiamo detto nell’introduzione ripetendo e sottolineando l’obiettivo (che permetterà all’allievo di capire se ha compreso lo scopo della lezione), i punti chiave (che aiuteranno l’allievo a organizzare le informazioni), il valore (che rafforzerà la ritenzione delle informazioni legandole ad un’immagine virtuale che, più specifica e dettagliata sarà, più sarà efficace).
Conclusioni
Essere un buon istruttore significa migliorarsi in continuazione. Ogni lezione in acqua o accademica dovrebbe essere analizzata e, con la giusta capacità di critica, dovrebbe essere migliorata. Come sempre, con una buona di umiltà e uno schema di miglioramento continuo, potremo raggiungere livelli professionali altissimi. L’idea che l’esperienza di anni di lavoro sia sufficiente per interrompere il processo di miglioramento è sbagliata e dannosa per noi e per i nostri allievi!