L’istruttore subacqueo 2.0 deve insegnare le abilità subacquee fondamentali in modo più creativo. Di questo si parla ogni giorno di più sul web, sulle riviste specializzate e sui social: ecco qualche suggerimento.
Sull’insegnamento della subacquea a livelli iniziali, viene oggi posta molta attenzione e si propone un cambio di apprendimento degli esercizi in acqua confinata e libera. Diverse didattiche iniziano con il raggiungimento dell’assetto prima ancora d’insegnare qualsiasi abilità.
La posizione inginocchiata non sembra essere più adeguata per formare i subacquei moderni e l’istruttore subacqueo 2.0 si trova a doversi adattare alle nuove richieste del mercato. I video presenti nei diversi social fanno capire anche agli eventuali allievi come un buon subacqueo deve immergersi e gestire il proprio corpo in acqua.
Insegnare tutto il corso di livello iniziale passando la maggior parte del tempo in ginocchio non permetterà agli allievi di imparare ad applicare le abilità apprese nel mondo reale e, l’istruttore subacqueo 2.0, lo sa.
Un’altro motivo per iniziare quanto prima a sviluppare esercizi in “assetto ed in posizione di nuoto” è l’investimento enorme di tempo che l’allievo spende, cercando di stare in assetto durante quasi tutta la fase di acqua del corso. Al posto che qualche minuto di assetto in posizione verticale in acqua confinata (e qualche decina di minuti spesi nei giri subacquei in acqua libera) lo studente pratica continuamente l’assetto in modo estensivo, anche nelle sessioni di piscina.
Imparare l’assetto in piscina, dove gli spazi sono limitati è ben altra cosa rispetto ad apprenderlo nei giri subacquei in acqua libera dove, pinneggiando continuamente anche se parzialmente negativi, si riesce a mantenere la quota stabilita.
Possiamo introdurre l’abilità di stare in assetto orizzontale con qualche suggerimento tecnico e con una prova a secco.
Non c’è bisogno di attrezzatura tecnica!
Non è necessario avere attrezzatura tecnica di alcun tipo perché la posizione orizzontale è raggiungibile anche con quella ricreativa usata comunemente dai centri per i corsi.
Serve, però, porre più attenzione alla distribuzione e alla quantità giusta di pesi. Una pesata eccessiva rende molto più difficile il raggiungimento dell’assetto e della posizione in ’trim’. All’istruttore subacqueo 2.0 serve un po’ di tempo per personalizzare accuratamente la pesata, cercando le varie possibilità a disposizione che possono cambiare drasticamente la sicurezza ed il divertimento del nostro futuro compagno di avventure!
Oggi molti GAV sono muniti di sistema di pesata integrata e di tasche laterali per facilitare il trim sulle parte più alta del jacket: troppo spesso vengono ignorate. Utilizzandole anche con pesi da 2kg l’una permettono di togliere 4 chili dalla cintura (e dalla schiena dell’allievo) e in aggiunta al sistema di pesata integrata facilitano l’assetto in posizione di nuoto e minimizzano il carico sulla schiena.
Potrebbe essere difficile iniziare un corso di livello iniziale con una sessione di acqua confinata dove si richiede agli studenti di stare in assetto a fare gli skills contemporaneamente. Bisogna fare le cose per gradi.
L’approccio può essere fatto in modi diversi, c’è chi preferisce iniziare con la gestione dell’assetto e poi svolgere gli altri esercizi, e chi iniziare con gli esercizi base e poi implementare l’assetto.
BIsogna considerare che gli studenti non hanno mai respirato sott’acqua e tutta la loro attenzione potrebbe essere richiesta all’apprendimento di alcuni esercizi basilari di sicurezza senza distrazioni.
Recuperare e spurgare l’erogatore, svuotare la maschera sono solo alcuni degli skills fondamentali di base che gli allievi impareranno respirando in modo completamente diverso e la sequenza psico-motoria è a loro completamente sconosciuta come lo è il funzionamento dell’attrezzatura.
L’assetto può essere visto come un esercizio ‘aggiuntivo’ che viene applicato in congiunzione agli esercizi appresi e richiede una sensibilità che si ottiene solo con un po’ di pratica.
Una prima sessione in acqua confinata nella quale gli allievi si possono alzare in piedi è l’ideale perché li tranquillizza, non richiede di gonfiare il GAV in superficie o una compensazione complessa.
Nella sessione successiva, saranno portati in acqua alta a rifare gli stessi skills, ma ora dovranno scendere, compensare, risalire, gonfiare il GAV in superficie. Questa sequenza è fondamentale per la loro sicurezza.
Per ottimizzare l’addestramento, non si dovrebbero fare più di due briefing alla volta per poi scendere, eseguire l’esercizio/i e risalire per il debriefing. La spiegazione sarà più efficace perché immediatamente precedente all’esercizio e in una sessione, l’allievo scenderà-compenserà-risalirà e dovrà gonfiare il GAV diverse volte. Non bisogna permettere a nessuno di sostentarsi in piedi, attaccarsi al bordo della piscina o alla corsia così che siano costretti a gonfiare il GAV ogni volta fino all’automatismo (memoria muscolare)
In ogni sessione di acqua confinata, gli allievi effettuano questa sequenza molte volte prima di andare in acqua libera e l’istruttore sarà notevolmente facilitato nella successiva fase aumentando la sicurezza e il divertimento della classe.
Quando l’istruttore subacqueo 2.0 deve inserire la posizione di assetto orizzontale?
Dalla seconda acqua confinata in poi, si può iniziare a richiedere agli allievi di svolgere gli esercizi in posizione di pivoting e poi in assetto orizzontale. Ormai hanno il dominio degli skill di base, stanno apprendendo la sequenza discesa-compensazione-risalita-galleggiamento e possono concentrarsi sull’assetto facendo gli esercizi già eseguiti in pivoting.
Nelle successive fasi di sviluppo in acqua delimitata, l’istruttore subacqueo 2.0 chiederà all’allievo di partire dalla posizione di pivoting e iniziare a nuotare molto lentamente verso di lui regolando il GAV, prendendo dei punti di riferimento ed eseguendo l’esercizio.
Più avanti, l’istruttore subacqueo può aumentare la difficoltà facendo nuotare il subacqueo sempre meno e spingendolo a fare lo skill quasi da fermo arretrando più lentamente, dandogli meno spazio di avanzamento mentre controlla l’esecuzione dell’abilità.
Gli skill effettuati in assetto neutro ed in posizione di nuoto hanno necessità di adattamenti diversi come mantenere un punto di riferimento, regolare la respirazione, aumentare l’attenzione situazionale e raffinare l’abilità in modo da saperla applicare in condizione d’immersione.
Questo non avviene con un addestramento esclusivamente fatto in ginocchio e aumenta notevolmente la sicurezza e la qualità del futuro subacqueo.
Se gli allievi arriveranno alle acque libere in grado di gestire l’assetto, discese, compensazione, risalita e galleggiamento non potranno che migliorare. Verranno richiesti gli gli skills in assetto neutro e in posizione di nuoto anche nelle sessioni di acqua libera con l’adattamento delle abilità alle condizioni reali d’immersione.
Per migliorare il controllo della classe basta chiedere agli altri studenti di rimanere in ginocchio e far lavorare in assetto neutro solo durante l’esercizio uno studente alla volta oppure avvalersi di un assistente.
Ecco una sequenza suggerita che ho personalmente provato essere efficace :
Ecco i video delle tre fasi per introdurre l’assetto e la posizione di trim in un corso subacqueo di livello iniziale:
Ecco la prima fase: https://youtu.be/yKs4rskI3DE
Ecco la seconda fase: https://youtu.be/9yOVtfwkVYY
Ecco la terza fase: https://youtu.be/dzFi8TTqD5k
Seguiranno poi giri subacquei far la sequenza di esercizi, nei quali il gruppo si concentrerà solamente sull’assetto e sulla posizione in trim.
Implicazioni per l’Istruttore Subacqueo 2.0
Se questo cambio porterà indubbiamente a subacquei migliori e più sicuri anche l’atteggiamento dell’istruttore si deve adeguare. Dopo la prima acqua confinata dev’essere in grado di condurre tutte le successive sessioni bagnate in assetto neutro, in posizione orizzontale, spostandosi agevolmente da un allievo all’altro, dimostrando controllo del proprio corpo in acqua e al contempo facendo vedere come un subacqueo dovrebbe sapersi muovere nel delicato ambiente acquatico
Questo non è mai stato chiesto all’istruttore ricreativo ed è normale che pochi siano in grado di farlo, ma è una sfida che ci rimette in gioco e che ci farà solo bene, rendendoci molto più bravi come istruttori e subacquei.
Sopratutto non serve che qualche ora di lavoro personale e l’insegnamento del corso non presupporrà un eccessivo allungamento nei tempi
Basta prendersi un pò di tempo per se stessi, cercare di posizionare bene i pesi, spendere qualche ora cercando di rimanere in trim e provare a dimostrare i diversi skills il meglio possibile.
Il trim si raggiunge con una giusta distribuzione dei pesi (più in alto rispetto alla cintura di zavorra classica) e con un atteggiamento attivo del corpo. All’inizio può sembrare una posizione scomoda, dopo breve tempo permette molto più comfort e controllo del corpo in acqua.
Tutta la parte centrale del corpo dev’essere parallela al fondo della piscina, la testa alzata (altrimenti ”cade”), le cosce spinte all’indietro per mantenere la stessa linea del corpo, ginocchia piegate verso l’alto a 90 gradi ed i piedi anch’essi paralleli al fondo. Per regolare meglio la posizione si possono estendere più o meno le braccia. Per trovare la posizione bisogna partire da una pesata corretta: basta avere una zavorra che permetta di stare a galla al livello degli occhi con il GAV sgonfio e mantenendo un normale respiro e poter scendere come si espira. Con l’aiuto di un amico, mettetevi in posizione completamente orizzontale come descritto sopra e afferrate la scaletta della piscina. Sguardo verso l’avanti, glutei tesi, busto e gambe paralleli al fondo e mani in avanti. Lasciandola, si capirà se sono le gambe o la testa a cadere. Con qualche blocco di piombo con una fascetta e un moschettone da attaccare ai D-Ring degli spallacci o a quelli della parte bassa del GAV, posso regolare la posizione migliorando il trim orizzontale . Alzando e abbassando la posizione della bombola si può correggere la posizione sensibilmente. Puoi verificare la posizione con la GoPro di un collega che ti filma, svuotando i polmoni e toccando il fondo (deve toccare la pancia e non le ginocchia..) oppure guardando la linea della pancia abbassando la testa: le ginocchia non devono essere visibili.
Il passo sucessivo è eseguire tutti gli esercizi del corso senza mai lasciare la posizione in trim, all’inizio aiutandosi pinneggiando con una leggera pinneggiato, poi rimanendo immobili sul posto.
Se uno skill esce male, meglio non rischiare la figuraccia: lo si ripete fino a che esce bene.
Se è corretto e fluido lo si ripete ancora una volta…
Tutto si impara con un po’ di testardaggine!
http://www.ymecarsana.com/un-corso-subacqueo-che-insegno-ti-potrebbe-interessare/
L’Istruttore subacqueo 2.0 è chiamato a rispondere alle esigenze e a alle richieste del mercato ricreativo che per tanto tempo ci è sembrato statico e in crisi, che richiede sempre più professionalità e capacità di adattamento ai tempi. Al lavoro quindi!
Se vuoi consigli su come migliorare le tue presentazioni puoi cliccare qui
Il bello della subacquea è che è una passione e in cosa investire tempo se non nelle proprie passioni?
A volte con pochi cambiamenti e una mentalità aperta si può migliorare come professionisti e aumentare la soddisfazione nei nostri nuovi amici subacquei! Questo è l’istruttore 2.0.