Oggi voglio affrontare un tema triste, che non viene sempre approfondito con le riflessioni giuste: gli incidenti subacquei. Parlando con un proprietario di un diving center riguardo agli incidenti subacquei, mi sono sentito dire :” E’ una questione di numeri, quello dei subacquei è aumentato così tanto che sarebbe assurdo pensare che non avvengano” .
Un punto di vista che non mi basta, perché anche solo riuscire a far sì che ne avvenga uno in meno all’anno sarebbe già una vittoria; inoltre credo che la categoria della quale faccio parte attivamente sia l’anello debole nella catena della sicurezza .
Pieno di sgomento e tristezza mi approccio a leggere sul computer il resoconto di un incidente mortale subacqueo, nel quale ha perso la vita un giovane conoscente. Era un ragazzo a cui ho fatto l’esame istruttori poco tempo fa, e me lo ricordo come una persona solare, amata da tutti, e che sapeva portare il sorriso ovunque andasse. È morto facendo quello che più amava: la subacquea.
Ora, abbiamo letto ovunque e chissà quante volte che quest’attività è uno sport molto sicuro, con record statistici di incidenti addirittura inferiori a quelli del Bowling. In effetti, sono poche le discipline sportive che hanno un’organizzazione didattica e un accento sulla sicurezza così solide come in questa pratica sportiva.
Incidenti subacquei : le didattiche
Le didattiche, qualsiasi esse siano, sono avanzatissime rispetto a quelle di pratiche sportive ben più a rischio, come il paracadutismo, il kite surf, lo sci Freeride o l’arrampicata. A causa delle necessità di essere riconosciuti da enti internazionali, i materiali didattici sono minuziosamente studiati per far sì che le informazioni siano ripetute, capite e memorizzate. L’efficacia dell’insegnamento non diminuisce con l’auto formazione, perché richiede comunque la supervisione dell’istruttore per la verifica dei quizzes di ripasso a fine capitolo e, soprattutto l’esame finale. L’apprendimento è, tra l’altro, multi-sensoriale, cosa che rende l’efficacia didattica ancora migliore ed è offerto attraverso video, testi e lezioni dell’istruttore (che usa diapositive digitali). Guarda qui come il materiale didattico di ultima generazione aumenta l’apprendimento
Incidenti subacquei: attrezzatura e Diving Centers
La sicurezza è aumentata anche per l’abitudine di appoggiarsi a strutture diving locali che, sempre più, offrono la guida subacquea senza costi aggiuntivi. Da dove viene quindi la responsabilità degli incidenti, se le didattiche sono avanzate, i diving offrono servizi sempre migliori e la tecnologia ha fatto fare un salto enorme sia alle attrezzature che ai computer ? È brutto che sia io a dirlo, visto che mi occupo da vent’anni di formazione professionale, ma si tratta dell’istruttore. Vediamo perché :
Incidenti subacquei: l’esperienza dell’Istruttore
L’istruttore spesso accede al corso di formazione senza aver avuto la possibilità di farsi la giusta esperienza sul campo, come guida subacquea ed assistente istruttore. Questo fa sì che quando inizierà ad insegnare, durante i primi corsi, non avrà quella capacità che gli permetterà di comprendere le tensioni e le paure dei suoi studenti, e questo sesto senso è veramente importante. Non ha nemmeno avuto il tempo per capire che ci sono mille piccoli accorgimenti preventivi che possono anticipare grandi problemi sott’acqua. Basta osservare in barca quante coppie fanno il check pre-immersione prima di saltare in acqua: pochissimi.
Sembra quasi una cosa ridicola da fare di fronte a tutti, invece potrebbe salvare molte vite. Immaginatevi che la bombola sia stata aperta per verificare la pressione e poi chiusa per non perdere aria durante la navigazione. Una volta indossata, osservando il manometro, noterò che corrisponde a 200 bar e per me sarà facile desumere che sia aperta. Iniziata la discesa dopo pochi respiri mi accorgerò che non è così, ma sono ormai a 10 mt e bisogna avere una certa lucidità per aprire la valvola, soprattutto considerando che è un’abilità che non viene insegnata nei corsi ricreativi.
L’istinto di un subacqueo ricreativo lo porterà a trattenere il respiro e raggiungere la superficie quanto prima, rischiando una distensione polmonare, senza contare che poi non avrà aria neppure per gonfiare il GAV e difficilmente possiederà la lucidità necessaria per sganciare la cintura di zavorra. Che dire della frusta del GAV non collegata bene? Quanti avranno l’istinto di sganciare la cintura pesi per stare a galla, una volta verificato che il GAV non si gonfia? Pochi, purtroppo, secondo la statistica degli incidenti, che indica che la maggior parte dei subacquei vengono trovati sul fondo con la cintura in posizione. E se la fonte d’aria alternativa, nel momento concitato del bisogno, non funzionasse? Immaginatevi quanto difficile sarebbe resistere al panico in tale situazione. Tutto ciò non avverrebbe se venisse fatto il check pre immersione con il compagno. Leggi alcuni consigli su come sviluppare gli skill in piscina.
La poca esperienza fa sì che l’istruttore sia impacciato nella gestione dei primi corsi, ritrovandosi meno tranquillo dei suoi allievi. Quante volte ho visto istruttori far entrare in acqua gli allievi senza valutare le condizioni e, mentre lui rimaneva a bordo per aiutare gli altri, la corrente portava lontana la classe in mare, senza che una cima di corrente fosse calata?
Risoluzione : l’istruttore DEVE sviluppare esperienza subacquea, non solo come DIVER , ma come guida, che si prende la responsabilità dei gruppi, facendo esperienza nella gestione dei briefing – gestione in barca- gestione in acqua – debriefing – prevenzione incidenti, con subacquei esperti già certificati. Poi deve assicurarsi di lavorare come assistente istruttore imparando gli skills dei corsi, capendo dall’istruttore esperto come riconoscere i livelli di stress e come gestirli negli allievi. Voler accorciare i tempi sarebbe come salire su una scala con i gradini molto fragili per giungere a un livello più alto, senza la preparazione giusta e con importanti responsabilità legali sulle proprie spalle.
La didattica può preparare solo fino ad un certo punto l’Istruttore ma, come per tutti i livelli, è l’esperienza che rende competenti, come spiegato in Marketing Subacqueo 4 Consigli Per Migliorare I Tuoi Guadagni. Il più importante formatore dell’Istruttore è il centro subacqueo nel quale andrà a lavorare, che ha la responsabilità etica di gestire i suoi professionisti, finire la formazione professionale e controllare che si lavori correttamente e in sicurezza. L’esperienza dello staff del diving center deve passare anche all’istruttore nuovo e, nel fare questo, lo staff si deve rendere conto dell’importanza di ciò che si dice e fa. Sarà il responsabile didattico (Monitor MAP) a supervisionare questo processo, e può determinare seriamente l’avverarsi di incidenti subacquei futuri.
Incidenti subacquei: la responsabilità dell’istruttore
Un’altra causa di incidenti subacquei dipende dal fatto che gli Istruttori non si rendono conto della responsabilità che hanno come mentori, oltre che come insegnanti, anche dopo la fine dei corsi. L’istruttore viene ascoltato ed osservato attentamente, ma non sempre capisce l’influenza che può avere sui propri allievi. Se indosserà un GAV tecnico durante il corso, quello sará il GAV che gli allievi acquisteranno, ma che non saranno preparati ad usare. Se parla di immersioni tecniche e di come le faccia senza tutta l’attrezzatura e la preparazione necessaria, questo è quello che faranno gli allievi quando egli non sarà presente.
Quando insegna gli skill in modo poco realistico, metterà in pericolo gli allievi, che non automatizzeranno i gesti e saranno in pericolo in caso di inconvenienti sott’acqua, perché non avranno memorizzato le reazioni da mettere in atto in una vera immersione. L’istruttore dovrebbe pensare al motivo per il quale un certo skill viene insegnato e farlo praticare realisticamente, spiegandone bene il valore.
La maggior parte degli incidenti avviene per quattro motivi: i subacquei non osservano la scorta d’aria, perdono i compagni o il gruppo e nel briefing non gli viene spiegato cosa fare, hanno problemi in superficie e non gonfiano il GAV , o fanno immersioni in condizioni per le quali non sono preparati.
Sono gli stessi motivi da sempre e fa soffrire il fatto che, in vent’anni, non si sia riusciti a risolverli. Ma di chi è la responsabilità, se non dell’istruttore che ha tenuto il corso? Serve attenzione quando si parla di subacquea tecnica con i propri studenti, e soprattutto bisogna rendersi conto che l’auto-celebrazione di fronte a loro può essere dannatamente pericolosa. Non sono contrario a questo aspetto dell’immersione, ma tutti devono essere consapevoli dei rischi che si corrono e del fatto che sia assolutamente imperativo fare i corsi necessari e costruire l’esperienza con calma e a piccoli passi. È anche importante capire che la subacquea non è per tutti, e che la nostra sicurezza è molto più importante dell’esperienza provata solo per poterla poi raccontare impettiti agli amici, sapendo che è stata solo la fortuna a farci uscire incolumi dall’acqua.
Penetrare in un ambiente chiuso senza preparazione e le giuste attrezzature è veramente pericoloso, anche se per le mille volte precedenti tutto è andato bene. L’istruttore deve mettere bene le cose in chiaro, perché è lui che può o meno creare subacquei consapevoli. Se vuoi informarti sui corsi tecnici clicca qui.
Incidenti subacquei : il ruolo dell’umiltà
La mancanza di umiltà può causare danni enormi. Ogni volta che un istruttore esce dall’acqua dovrebbe riflettere su cosa potrebbe essere fatto meglio la volta successiva. Si sente spesso l’istruttore affermare che questo o quello studente è una frana perché non riesce ad automatizzare una certa abilità. La colpa è solamente e sempre dell’istruttore, come lo è nel 90% dei casi quando si verifica un incidente. Sapersi prendere la colpa sempre significa mettere in atto un processo di autocritica che ci farà migliorare e crescere.
Capire se ho sbagliato a parlare di certe esperienze con i miei allievi, mi farà rettificare le mie affermazioni prima che sia fatalmente troppo tardi. Purtroppo ci sono molti istruttori che non capiscono che ammettere sempre i propri errori significa migliorarsi e contribuire a diminuire gli incidenti. La propria auto-celebrazione è per i deboli, gli indecisi, per le persone che hanno bisogno di sentirsi forti usando l’autorità al posto dell’ l’autorevolezza. E, soprattutto, è dannatamente pericoloso per i propri allievi. Ricordate anche che lo scopo di un istruttore durante i corsi è quello di creare buoni subacquei e non quello di far vedere agli altri quanto sia bravo.
Conclusioni
Spero di cuore che gli incidenti diminuiscano sempre più, perché mi riempie di tristezza perdere amici innamorati come me del mare. Ciò non avverrà senza l’attiva partecipazione degli Istruttori, che devono capire l’enorme responsabilità che hanno e che l’umiltà è l’unico processo che permette loro di diventare migliori, come persone e come professionisti.